Quando la faccio devo passare attraverso messaggeri,
questo dipende dalle condizioni del tessuto e del trattamento: posso
avere influenzato la trascrizione di certi geni. Potrei trovarmi
nelle condizioni in cui trovo un numero elevato di certi messaggeri,
ed altri espressi molto poco. Se devo identificare questi ultimi
partendo da banche a cDNA globali, l’isolamento è molto
difficile: devo screenare un sacco di cloni per una cosa che alla
fine è poco rappresentata.
Tuttavia esistono dei metodi che permettono di cercare cose poco
espresse o espresse solamente in certi momenti (in seguito a trattamenti
con farmaci per esempio)come lo screening differenziale o banca
a cDNA sottrattiva.
Screening differenziale
Per capire praticamente questa tecnica, facciamo un esempio sulla
carbossilasi che deriva dalle foglie di pisello, una proteina molto
grossa costituita da 8 subunità grandi (55 kDa) tutte uguali
e da 8 subunità piccole tutte uguali (14kDa). Abbiamo 2 geni,
uno per la subunità grande nel cromosoma genomico e uno per
la piccola, presente nel cloroplasto. Sono geni espressi in seguito
al trattamento alla luce. Ammettiamo di essere interessati a clonare
uno di questi. Innanzitutto devo verificare che, in seguito all’esposizione
della luce questi vengano espressi. Come si fa? Estraggo i messaggeri
da piante di pisello cresciute al buio e da piante cresciute alla
luce. Posso vedere se c’è l’espressione preferenziale
di qualcosa o attraverso delle Northern, o facendo la traduzione
in vitro verificando il suo risultato con anticorpi specifici. Alla
fine vedo che l’espressione preferenziale c’è.
Dagli acidi nucleici , attraverso la trascrittasi inversa ottengo
il cDNA: prima un solo strand e con una polimerasi posso fare il
secondo strand (usando l'RNAasi H per eliminare poi gli ibridi,
ed ancora polimerasi per fare il secondo filamento di DNA), il risultato
è cDNA double strand. Poi lo rendo clonabile, e trasformo
E.coli. Le piastre vengono trasferite in doppio su nitrocellulosa
(per ogni piastra ho due repliche identiche). I due filtri identici
li ibrido con 2 sonde diverse, una con RNA* (marcato) che deriva
da piantine cresciute alla luce, l’altra con RNA* che deriva
da piantine cresciute al buio. Ho dei segnali. Ci saranno messaggeri
comuni che segnalano in entrambi, messaggeri espressi solo al buio
e altri espressi solo alla luce. A me interessano quelli espressi
solo in presenza di luce: dalla nitrocellulosa “luce”
escludo quelli comuni e prelevo quelli “luce”. Devo
verificare, perché il falso positivo è molto frequente.
Ripiastro di nuovo, sempre colonie singole, riibrido, e posso ibridare
con una sonda che deriva dal messaggero arricchito per questo gene:
Per l'arricchimento della sonda per un gene parto dall’analisi
di northern per vedere se un certo messaggero è espresso
ottenendo una certa banda di un certo peso molecolare, oppure faccio
una westhern e vedo una proteina che, splicing a parte, mi permette
di risalire al peso del messagggero. Ora ho in modo indicativo le
dimensioni del messaggero, ora, da tutti i messaggeri (“luce”)
che ho estratto, posso decidere di fare una separazione in base
alla dimensione (size selection).
L’altro modo per avere dei cDNA di mRNA poco
espressi, non agisce sullo screening, ma sulla costruzione della
banca: Banche
a cDNA sottrattive.