I plasmidi sono introdotti in E.coli come DNA nudo:
metto a contatto cellule di E.coli rese competenti con plasmidi ottenuti
in vitro. Per fare diventare le cellule competenti ci sono una serie
di protocolli sperimentali che prevedono l'utilizzo di ioni bivalenti
(CaCl2), altri metodi non di routine per E.coli prevedono
l'elettroporazione(utilizzo più ampio in eucarioti):
brevi scariche elettriche favoriscono l'uptake del plasmide.
Una volta rese le cellule competenti il DNA può essere introdotto
incubando le cellule con la soluzione di DNA plasmidico (il batterio
ora è trasformato).
Per assicurarmi che le cellule siano trasformate, piastro terreni
selettivi: ad esempio posso mettere una resistenza alla ampicillina
nel plasmide e piastrare su un terreno con quell'antibiotico: solo
le cellule trasformate sopravviveranno.
Una volta individuata una colonia che possiede il plasmide posso
farla crescere su terreno liquido, per avere grandi quantità
del plasmide (che devo studiare, sequenziare o usare..)
Altri vettori utilizzati per E.coli sono i fagi. Posso introdurre
sia DNA nudo che DNA ricostruito (all'interno della particella fagica).
P er l'introduzione di DNA nudo rendo le cellule
competenti (come prima), ed utilizzo il fago come vettore. In questo caso farò cresciere
una patina uniforme di batterio, sulla quale mettero i miei fagi
(o distribuisco uniformemente sull'intera piastra una soluzione
di batteri e fagi), al posto di colonie troverò delle placche dovute
alla lisi causata dal ciclo litico del
fago.
I vantaggi rispetto al plasmide sono
fondamentalmente la possibilità di clonare frammenti
di dimensione maggiore. Se con i plasmidi
arrivavo a 15 kbp, con i fagi
posso usare frammenti più grandi: permettono quindi
uno screening su grandi numeri.
Di seguito osservazioni sul fago come vettore, non come organismo.
FAGO LAMBDA.
Permette il clonaggio di frammenti.
fino a 20 kb.
Ha una testa icosaedrica, all'interno della quale c'è il DNA lineare
impaccato, e una coda, i cui costituenti sono codificati dai geni
del fago.
Schematicamente il DNA fagico (per un totale di 48500 bp) è così:
In più abbiamo la zona tra 20 e 38 kb e a livello
di 42 ci sono i geni necessari per il processo lisogeno.
Le estremità sono estremità coesive, perché sono presenti i geni
cos (12 bp). Durante il ciclo vitale il
genoma lo possiamo trovare sotto diverse forme:
Esiste anche nella forma circolare. Durante l'infezione al batterio
il DNA fagico viene introdotto dal virus come lineare. Per le estremita
cos, il filamento di DNA si circolarizza, ed i nick rimanenti vengono
chiusi da E.coli. Questo rappresenta l'intermedio sia per la replicazione
sia per l'integrazione. Quando si
integra, l'integrazione avviene
in punti specifici che avvengono a seconda del fago.
Non avviene a livello del sito cos, ma in posizione sfalsata, quindi integrato il DNA è permutato rispetto a quello che
troviamo nella testa (i geni sono quelli ma l'ordine è diverso).
Esiste anche sottoforma di concatenameri: unità ripetute nel genoma saldate a livello dei
siti cos, questi si formano perché all'interno
della cellula la forma circolare si replica secondo il modello "rolling-circle": si forma un nick,
la parte interna funge da stampo su cui viene sintetizzato il secondo
strand. Man mano che viene sintetizzato
si ha l'estrusione dello strand, man
mano che il single strand viene estruso
interviene l'RNA (che funge da primer
e poi è eliminato) eccetera e si forma il secondo (-> concatameri).
Nella replicazione del virus, il concatenamero viene introdotto
all'interno delle teste vuote. Una volta introdotto il pezzo che
serve (fino all'estremità cos) interviene la terminasi (sintetizzata
contemporaneamente) che riconosce, si lega e taglia a livello dei
siti cos. Quello che entra è quindi DNA ds lineare. Una volta entrato
il dna, il packaging virale si completa, attaccandosi anche la coda.
Esiste un vincolo di dimensioni per quanto riguarda l'impaccamento
del DNA all'interno della testa: il genoma
non deve essere più piccolo di 38 kb
e non deve essere più grande di 52 kb.
Le dimensioni medie sono 50.
Partendo dal genoma come abbiamo visto, i geni per
la lisogenia sono stati eliminati, mentre
si lascia una zona dove sono inseriti siti unici o siti di clonaggio.
Per avere il mio vettore devo tagliare il DNA fagico lineare, aggiungere
la sequenza da clonare, con dimensioni in funzione della lunghezza
totale che deve essere di 52Kb (al max 20 kb di frammento quindi),
aggiungere la ligasi e ottenere il rDNA
(elemento extracromosomale).
Poiché i siti cos sono complementari in realtà quello che si forma
nella mix dei ligandi
è una miscela: posso avere tutte le possibili formazioni: La ligasi, come agisce su Eco agisce su cos, quindi ho una mix di concatameri
più o meno lunghi e con più o meno possibilità di riarrangiamento.
cos-----Eco
(Eco----Eco)nEco-------cos
Anche qua tutti i riarrangiamenti saranno impaccati
se le dimensioni sono quelle giuste. Prima di arrivare all'impaccamento
posso introdurre dei marcatori che mi permettano
di selezionare quello che mi interessa rispetto al DNA originale.
Se io taglio i geni per la lisogenia
e ci metto lacZ,
infettando E.coli con il fago che porta
questo DNA e che piastro in presenza
di Xgal, le placche
di lisi saranno blu. Se all'estremità ci metto un polilinker,
questo mi permette di clonare all'interno
di lacZ, quindi le placche trasformate
ricombinanti saranno bianche. Questo
perché nella soluzione di ligazione
si può formare anche il DNA wild-type, se non elimino il frammento
originale dove ho clonato.
Ovviamente poi vado ad analizzare il DNA, perché fra tutti i possibili
impaccamenti ottenuti qualcuno
può anche non interessarmi. Inoltre questo
è il caso peggiore: se uso 2 enzimi che non lasciano estremità
compatibili riduco le possibilità.
Poichè il mio virus sarà privato di tutte le regioni
codificanti per le proteine, ho bisogno di avere code e teste vuote,
con la quale far fare poi il packaging. Si utilizzano così
due ceppi di E.coli che vengono infettati
con 2 fagi mutanti: uno è infettato con
un fago mutato nel gene per la terminasi,
l'altro lo infetto con un fago mutato
nel gene della testa. In entrambi inì
casi, in queste condizioni, una volta
che io ho infettato, non avrò produzione
di particelle fagiche: nel primo caso ho teste vuote, code e DNA impossibilitato
nell'impaccamento; nell'altro caso avrò
la terminasi (enzima che taglia i concatenameri
nel momento del packagin), le code ma sarò senza teste. Ci
sono metodi che permettono di isolare i prodotti e di eliminare
il DNA che non è stato impaccato: mettendo insieme le due soluzioni
contenenti le componenti struttrali e enzimatiche virali, con il
mio DNA fagico costruito ho il packaging: il DNA fagico entra nelle
teste, la terminasi taglia a livello delle zone cos e ottengo particelle
fagiche ricombinanti che userò per infettare
cellule di E.coli.
FAGO M13.
Rispetto
a lambda, siccome non ha vincoli di impaccamanto riguardo le dimensioni, permette il clonaggio di frammenti più grandi.
È un fago
bastoncellare, il suo DNA è circolare
single strand, e molto più piccolo:
6400 nucleotidi. Infetta solamente cellule
di E.coli F+, attraverso il pilus F, al quale si lega e penetra all'interno della cellula.
Il ciclo vitale è ancora più complesso,
schematicamente, infetta le cellule, entra DNA circolare ss che è subito trasformato in ds. Il quale, la prima cosa
che fa è replicare 300 copie di se stesso.
I 300 ds dirigono da una parte la sintesi di proteine per la costruzione
dei fagi (capside
etc) dall'altro dirigono la sintesi del DNA, sempre con
il rolling circle. La differenza è nelle modalità:
l'inizio è uguale, ma non si forma il concatenamero double,
all'interno di E.coli ho ds che dirige e ss che poi verrà estruso e, rivestito dalle proteine del
capside, verrà rilasciato all'esterno senza causare la lisi
dell'ospite. È vero che a E.coli 300 particelle di
esoDNA non è che facciano poi così bene, ma l'unico risultato
evidente è il rallentamento della crescita.
Come punto di partenza viene estratto
il DNA ds all'interno delle cellule infettate (gli enzimi di restrizione
non tagliano il ss). Anche
qui si modificano i geni che non interessano per prendere spazio.
Ci butto dentro LacZ e clono al suo
interno. Con questo
DNA circolare ricombinante trasformo (in fondo è un plasmide)
cellule di E.coli, cosicchè, quando potrà,
questa forma replicativa
andrà incontro alla amplificazione e rilasciando ss sottoforma di fagi.
Il tutto senza limiti di dimensioni e senza lisi cellulare e con
la possibilità di disporre DNA ss e
ds.
Inoltre, siccome è ss, la mia modifica
suibisce un orientamento: |---->>>>>>>>>>----|
oppure |----<<<<<<<<<<<-----|,
avrò particelle fagiche con ss
di un'elica o dell'altra.
Sfruttando le caratteristiche e i vantaggi di plasmidi
e fagi sono nati Cosmidi,
Fasmidi, BAC e PAC.