MicroRNA ed oncogeni
In molte forme tumorali maligne del sangue viene silenziato, sia da meccanismi genetici che epigenetici, un particolare tipo di miRNA, denominato miR-203 PAROLE CHIAVE MicroRNA
Nuovi studi dimostrano come le molecole di microRNA possano modulare l’espressione di ben note proteine di taslocazione oncogenica tumore-specifiche e possono giocare un ruolo significativo in alcuni tipi di neoplasie.
Il risultato della ricerca, pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Cancer Cell” potrebbe aprire la strada a nuove strategie terapeutiche finora rimaste precluse per alcune specifiche forme di leucemie e di linfomi.
Le microRNA (miRNA) sono piccole molecole di RNA non codificante che modulano l’espressione di specifici geni bersaglio. Studi recenti hanno suggerito che incrementi o decrementi nell’espressione delle miRNA possano essere correlati alla regolazione di oncogeni o soppressori tumorali e perciò esplicare una funzione importante nell’insorgenza di numerose forme tumorali.
Ora Marcos Malumbres del Centro nazionale spagnolo di ricerca sul cancro (CNIO) di Madrid e colleghi hanno identificato nei topi di laboratorio una regione cromosomica ricca di miRNA che viene frequentemente perduta nelle forme maligne delle cellule T. Questa particolare regione codifica circa il 12 per cento di tutto il miRNA genomico.
Il profilo di espressione del miRNA è servito ai ricercatori a rivelare che un perticolare tipo di miRNA, denominato miR-203, viene silenziato da meccanismi sia genetici sia epigenetici in molte forme tumorali maligne del sangue umane e murine, incluse le leucemie mielogene croniche e alcune forme di leucemie linfoblastiche acute.
I ricercatori sono così riusciti a dimostrare che il silenziamento trascrizionale del miR-203 porta a un difetto di regolazione dell’oncogene ABL1 e della proteina di fusione oncogenica denominata BCR-ABL1. Oltre a ciò, il ristabilimento del miR-203 dà come risultato una successiva riduzione di ABL1 e BCR-ABL1 e, di conseguenza, una diminuzione nella proliferazione delle cellule tumorali.
"Il nostro rsultato suggerisce come le funzioni del miR-203 come soppressore di tumori e la sua successiva riespressione possa avere benefici terapeutici su specifiche forme emopoietiche maligne”, ha concluso Malumbres
Federico Cesareo
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