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alessandro
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Inserito il
24/01/2006 22:36:00
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Metastasi al fegato
siete a conoscenza di un centro specilizzato per curare la metastasi al fegato
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Stefano213
Prov.: No Città.: Novara
309 Messaggi
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Inserito il
24/01/2006 17:21:23
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Per gianni
Credo che il più vicino si trovi ad Agropoli in prov di Salerno. Dovrebbe addirittura essere un centro convenzionato con il sitema sanitario nazionale e vi opera il dott. Blumberg, il medico svedese che per primo utilizzò questo tipo di metodica. Si rivolga a Lui con serenità....e mi faccia sapere. Cordialmente. Dott. Stefano Limontini - Novara stefanolimontini@libero.it
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Gianni
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Inserito il
18/01/2006 23:50:39
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Mio padre ha una neoplasia cerebrale sul lobo fronto-parietale
Salve, sono Gianni e vivo a Catania, sono disperato per mio padre che non vorrei perdere, mi sapreste indicare un centro specializzato che utilizzi la radioterapia stereotassica quanto più vicino al mio domicilio o da qualche altra parte . Grazie
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Giovanni
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Inserito il
14/01/2006 19:57:37
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Curare con il calore, anche i tumori più gravi
CURARE CON IL CALORE: L'IPERTERMIA ONCOLOGICA L' IPERTERMIA è una metodica terapeutica che utilizza diverse tecnologie per ottenere un innalzamento artificiale delle temperatura a livello di determinati organi e tessuti o, in alcuni casi, dell'intero organismo. L' IPERTERMIA come metodo per la cura dei tumori ha una storia molto lunga: tentativi di trarre vantaggio dal punto di vista clinico dagli effetti antitumorali della febbre sono stati inizialmente fatti utilizzando sostanze ad azione pirogena, in grado cioè di provocare reazioni febbrili, nei paziente neoplastici. Negli anni '70 il Prof. Harry Le Veen ha poi approfondito i meccanismi fisiologici innescati dal trattamento con il calore, mettendo tra l'altro a punto i primi macchinari a radiofrequenza per il trattamento loco-regionale di profondità. Recenti studi clinici hanno definitivamente confermato l'efficacia dell' IPERTERMIA nel determinare regressione tumorale, da sola o in associazione ai trattamenti convenzionali (radioterapia e chemioterapia). La risposta delle cellule tumorali al calore è legata sia a fattori cellulari che alle caratteristiche dell'ospite. Quando le cellule neoplastiche sono sottoposte a temperature elevate (43-44 °C) esse subiscono un danno irreversibile, in maniera tempo e dose dipendente, legato ad una riduzione dell'efficacia dei sistemi riparativi normalmente presenti a livello cellulare. A 43-44°C la maggior parte delle cellule tumorali tende a morire, mentre la maggior parte delle cellule sane tende a sopravvivere: questa è la base fisiologica dell'efficacia terapeutica dell'ipertermia. La maggior sensibilità della cellula tumorale al calore dipende in parte dalle proprie caratteristiche genetiche e in parte dal microambiente in cui la cellula tumorale viene a trovarsi. La neo-vascolarizzazione, cioè la formazione di nuovi vasi sanguigni man mano che il tumore si accresce, è infatti insufficiente e ciò determina a livello cellulare una combinazione di basso pH, scarsa presenza di ossigeno, carenza di zuccheri e di altri elementi nutritivi. La cellula maligna che cresce a distanza dai capillari non viene perciò raggiunta dai farmaci chemioterapici somministrati per via sistemica (che tendono invece ad accumularsi preferenzialmente nei tessuti sani ben vascolarizzati), è relativamente resistente alle radiazioni ionizzanti utilizzate in radioterapia (che necessitano per agire di un ambiente ben ossigenato) ma è estremamente sensibile al danno termico. L'IPERTERMIA attiva, soprattutto nelle cellule tumorali geni che a loro volta codificano per proteine, note con il nome di caspasi, in grado di attivare il meccanismo del suicidio cellulare. In altri termini il calore induce il fenomeno di morte cellulare noto come apoptosi, parola greca che indica la caduta delle foglie in autunno. E ‘ stato ampiamente dimostrato, dapprima su linee cellulari tumorali coltivate in vitro e successivamente nell'animale e nell'uomo, come l'uso di IPERTERMIA provochi l'induzione di apoptosi in un elevato numero di tali cellule. Tale fenomeno è incrementato dalla contemporanea somministrazione di alcuni farmaci chemioterapici (ad esempio ciclofosfamide, bleomicina, ecc.) che possono pertanto essere vantaggiosamente associati con un incremento dell'efficacia del meccanismo di distruzione delle cellule tumorali. MODIFICAZIONI INDOTTE DAL CALORE DISTRUZIONE CELLULE TUMORALI INDUZIONE RISPOSTA IMMUNITARIA DISTRUZIONE DEL MICROCIRCOLO TUMORALE RUOLO TERAPEUTICO DELL' IPERTERMIA CHEMIO e RADIOSENSIBILIZZAZIONE KILLING CELLULARE DIRETTO INDUZIONE APOPTOSI ESOCITOSI LISOSOMIALE MACROFAGICA ATTIVITA' ANTIVIRALE Dal punto di vista tecnico il riscaldamento dei tessuti può essere ottenuto con diverse metodiche. Nella pratica clinica vengono oggi principalmente utilizzate le seguenti metodiche: • pparecchiature a radiofrequenze (13.56 MHz) in grado di ottenere un riscaldamento ottimale dei tessuti profondi. Vengono utilizzate per il trattamento localizzato di tutte le forme tumorali solide, primitive o metastatiche. • Apparecchiatura di tipo capacitivo (Tecar terapia) utilizzata per il trattamento di localizzazioni superficiali (cutanee, sottocutanee, linfonodali, ecc.) e per il trattamento intrarettale dell'ipertrofia prostatica benigna o delle neoplasie prostatiche localizzate. • Apparecchiatura a raggi infrarossi di tipo A per il trattamento total-body nelle forme disseminate • Apparecchiatura di perfusione ipertermico-antiblastica per il trattamento delle localizzazioni peritoneali multiple (carcinosi peritoneale). Come precedentemente accennato l' IPERTERMIA può in molti casi essere vantaggiosamente associata alla chemioterapia ed alla radioterapia. IPERTERMIA E RADIOTERAPIA L'utilizzo concomitante di IPERTERMIA e radioterapia potenzia l'effetto della radiazioni ionizzanti con meccanismo: superaddittivo, cioè con un sommarsi degli effetti maggiore di quanto atteso dall'applicazione indipendente dei due trattamenti. Tale potenziamento è massimo se i due trattamenti vengono somministrati entro un breve intervallo di tempo. complementare in quanto le cellule radioresistenti sono normalmente sensibili alla terapia con il calore. Numerosi trials clinici hanno documentato un incremento di risposte complete di circa 1.5/2 volte nel trattamento associato delle recidive locali di carcinoma mammario, delle metastasi linfonodali di neoplasie del distretto testa-collo e delle metastasi cutanee, sottocutanee e linfonodali di melanoma. Promettenti sono anche i risultati ottenuti dall'associazione di radioterapia e IPERETERMIA nell'impiego neoadiuvante (cioè prima dell'intervento chirurgico, con l'obbiettivo di favorirne la radicalità) nei tumori del retto e della mammella. IPERTERMIA E CHEMIOTERAPIA Quando le cellule sono esposte ai farmaci in condizioni di IPERTERMIA esse reagiscono molto spesso in maniera diversa rispetto a quanto avviene a 37°C. I farmaci il cui effetto è soprattutto di tipo chimico (non coinvolge cioè sistemi enzimatici) sono generalmente più efficaci alle elevate temperature. I processi di alchilazione del DNA o la conversione da una forma inattiva a una forma attiva avvengono più facilmente alle alte temperature. Anche il pH cellulare può influenzare l'attività dei farmaci. Su tali osservazioni si basano le metodiche di chemio-ipertermia locoregionale associata a riduzione del flusso sanguigno (chemioembolizzazione epatica, stop flow , ecc.) Tutti questi elementi portano alla conclusione che, per combattere efficacemente contro la malattia neoplastica tutte le terapie in grado di provocare apoptosi devono essere utilizzate nell'intento di distruggere il maggior numero possibile di cellule tumorali, sostenendo nel contempo la funzione del sistema immunitario. Particolarmente efficaci risultano infatti le combinazioni di IPERTERMIA, radio e/o chemioterapia e immunoterapia (IL-2, interferon ??? derivati timici, echinacea, MGN-3, ecc). Associazione Europea di Ipertermia (Assie) Tel 0381.329752 – fax 0381.32975 info@assie.it www.assie.it Tramite ASSIE e possibile accedere a tutti i centri italiani pubblici e privati. Con l'ipertermia è possibile avere in molti casi delle guarigioni complete. L’ipertermia è convenzionata con la sanità pubblica.
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Stefano213
Prov.: No Città.: Novara
309 Messaggi
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Inserito il
09/01/2006
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Spese per ipertermia
Gent.mi sono un medico membro dell'ASSIE, e tra i tanti messaggi che sto leggendo in questo forum, spiccano le richieste di chiarimenti relative ai "fantomatici" rimborsi che dovrebbe dare l'asl a favore di un suo assistito che si è sottoposto a cure mediche in centri privati. Purtoppo non posso fare altro che confermare quanto detto dall'ASSIE, e cioè che tutto ciò non è vero!!! Più precisamente, se un paziente si sottopone ad un ciclo di ipertermia in un centro privato e poi richiede il rimborso in forma indiretta (cioè, prima paga le sedute e poi richiede il rimborso all'asl) si sentirà rispondere un secco NO!!! In questo caso potrà fare causa all'ASL, ma questo vuol dire altre spese e non tutti se lo possono permettere. A "quasi" tutti i miei pazienti, il rimborso è stato negato!!!! Qualcuno ha fatto causa, spendendo altri soldi, altri, e sono la maggioranza, vi ha rinunciato. Ci sono delle eccezioni, però. Ricordo di una paziente residente in Sicilia, ma che alloggiava dalla figlia in un paese della Lombardia e che si sottoponeva nel mio centro a sedute di ipertermia. Sono stato informato da lei stessa che la sua ASL le ha rimborsato tutto fino all'ultima lira (era di qualche anno fa). Indagando, tra i miei pazienti, ho potuto verificare che quelli piemontesi non hanno mai ottenuto nulla, quelli lombardi, invece, a volte nulla e a volte rimborsi parziali. Quelli che provengono da regioni a statuto speciale hanno più probabilità di essere rimborsati. Da queste mia esperienza avrete capito che ogni regione si comporta come crede, e la stessa regione, in maniera diversa di anno in anno. Ma non siamo tutti ITALIANI????? Comunque, a parte il tono polemico, il consiglio che do a miei pazienti e, quindi a tutti voi è semplice: per aumentare le probalità di essere rimborsati delle spese per le sedute di ipertermia (€. 250,00 a seduta, in media) conviene sempre recarsi PRIMA presso la propria ASL e chiedere quali sono le modalità per essere AUTORIZZATI ad effettuare un ciclo di ipertermia a radiofrequenza presso un centro privato. Il più delle volte, l'impiegato vi risponderà che non sa neanche di cosa state parlando. Molto diligentemente, allora, dovrete fornire il codice che identifica l'ipertermia nel prontuario terapeutico nazionale che è il 9985. A questo punto, vedrete che l'ASL vi chiederà la prescrizione (cioè la richiesta) da parte di uno specialista oncologo appartenente all'ASL, che vi dovete sottoporre a cicli di ipertermia (e qui sarà un'ardua impresa) e qualche ASL vi chiederà addirittura un certificato dell'unico centro italiano di ipertermia convenzionato ASL ufficialmente che è al Policlinico Tor Vergata, dove venga indicato chiaramente il tempo di attesa. Da questo capirete che è veramente dura ottenere questo rimborso, però provate!!! Consapevole di quanto sia dura ottenere il rimborso, da molti anni ormai, ho preso una decisione di cui non mi sono mai pentito e mi rivolgo a genitori che si trovano nella tristissima situazione di avere un bimbo malato di cancro e non avere la possibilità economica di curarlo: nel mio centro, per mia scelta professionale, ho la possibilità di trattare gratuitamente alcuni pazienti oncologici in età pediatrica. Ora una domanda sorge spontanea: perchè i centri di ipertermia sono praticamente tutti privati??? Non so dire le motivazioni degli altri centri, ma per il mio una risposta c'è: e' più di un anno che continuo a chiedere alla mia regione (piemonte) di accreditare il mio centro, ma rispondono sempre picche!!! Non trovo giusto che un paziente malato di cancro debba sostenere le spese di una validissima terapia per potersi curare. Per di più, alla regione costerebbe molto meno curare i malati con l'ipertermia che con la chemioterapia. Forse, qualcuno che ci legge in questo forum potrebbe aiutarci e dare una mano. Attendo consigli! Cordialmente. Dott. Stefano Limontini - Novara stefanolimontini@libero.it
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Lello
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Inserito il
08/01/2006
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Re: Per tumori alle ossa con metastasi
Salve a tutti vorrei solo contestare l'uso dello zometa in quanto si sta riscontrando un effetto collaterale molto importante: NECROSI DEI MASCELLARI.
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simona
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Inserito il
03/01/2006
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Re: Ipertermia oncologica
Luigi ha scritto: Nessuno mette in dubbio l’efficacia dei farmaci, però ce un limite anche per i farmaci. La chemioterapia da sola per aver un'efficacia contro il tumore deve contenere le dosi massime, se questo non avviene il tumore resiste al farmaco, e non è coretto, ma con le dosi alte si aumentano gli effetti collaterali, sappiamo quali sono. I farmaci per effetto del calore possono essere somministrati con dosi minime, aumentando pure l'efficacia di 10 volte di più rispetto ai 36,5 gradi, inoltre il calore da solo distrugge masse tumorali. L’ipertermia rinforza anche il sistema immunitario, favorendo la guarigione. Molti sono i benefici del calore a 42- 43 gradi, i medici oncologi che non applicano questi metodi sono poco informati o non capiscono nulla. Possibile che ogni volta che parlano di curare un tumore è sempre scontato che ci sia la chemioterapia senza parlare delle altre tecniche più favorevoli. La chemioterapia non garantisce nessun risultato tranne per due tipi di tumore, i testicoli e alcuni casi di leucemia, invece vediamo che trattano pure i tumori al fegato. Quando un fegato non è in buone condizioni non può sopportare la tossicità dei farmaci. La chemioterapia deve essere eliminata, questo è già stato deciso per le nuove cure dei tumori, è meglio farlo subito, almeno le persone che lo sanno devono farlo.
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pikkola92**
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Inserito il
01/01/2006
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Re: Ti voglio bene
sn stata vicina ad una mia amika di15 anni morta da poko d canrco. m manka, ma so k ora sta meglio. ti voglio bene tesoro
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Clara
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Inserito il
23/12/2005
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Stereotassica
GRAZIE A TUTTI DI CUORE PER LE INFORMAZIONI E NOTIZIE CHE MI STATE DANDO SONO MOLTO UTILI! NON E' FACILE TROVARE PERSONE GENTILI E DISPONIBILI COME VOI! AUGURO A TUTTI UN SERENO NATALE!
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Giovanni Cam
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Inserito il
23/12/2005
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Re: Metastasi fegato chirurgia stereotassica
GIO ha scritto: CLARA ha scritto: CIAO A TUTTI STO DISPERATAMENTE CERCANDO UN CENTRO IN ITALIA CHE PRATICHI LA CHIRURGIA STEREOTASSICA O ANCHE ALL'ESTERO STOCCOLMA PER ESEMPIO! MI POTETE AIUTARE! GRAZIE IN ANTICIPO! clara.bonizzoni@alice.it Cara Clara, Ti segnalo 2 centri in Italia che, per esperienza diretta (mio padre), so essere tra i migliori in circolazione 1) Nel caso si trattasse di un problema di metastasi o tumorale di forma regolare (sferica) ti consiglio l'Ospedale San Raffaele (HSR) Reparto di Neurochirurgia (primario Giovannelli) Settore Radiochirurgia stereotassica (responsabile dr. Picozzi); 2) Nel caso si trattasse di un tumore cerebrale diffuso esiste a Villanova Vicentina un macchinario detto CyberKnife che è capace di essere effice come la GammaKnife ma è più versatile e preciso. Il dott. Colombo è il neurochirurgo di riferimento per la Cyber. Spero di esserti stato utile. Buon Natale. Giovanni
Carissimo Gio non si mette in dubbio le strutture dell''Ospedale San Raffaele (HSR, ma io sono più fiducioso per l'ipertermia capacitiva esterna, ho seguito dei pazienti che avevano delle metastasi al cervello, glioblastoma, e in altre parti del corpo, polmoni, reni non avevano nessuna possibilità di guarire dalle cure tradizionali anche con radioterapie stereotassiche, con l’ipertermia sono guarite. Conosco anche la radioterapia CyberKnife, è molto valida però come tutte le radioterapie non elimina le recidive. Sappiamo come un tumore si espande, purtroppo un tumore anche se è localizzato coinvolge parti vicine, cellule sane, infatti, una chirurgia radicale s’ intende asportare una buona parte di cellule sane, questo nel cervello non è possibile, ma l’ipertermia riesce lavorare anche oltre il tumore senza danneggiare le cellule sane, questo avviene perché le cellule sane sono resistenti al calore, le tumorali non resistono al calore. Altra cosa importante, il calore distrugge anche masse di grosse, la sterotassica a dei limiti. Bisogna dichiarare la verità, l’ipertermia è la migliore terapia per i tumori, nonostante questo non è applicato in tutti gli ospedali come sarebbe giusto, ci sono degli interessi, lo sappiamo. Personalmente ho avuto esperienza per un sarcoma con l’ipertermia, il tumore è stato eliminato, con la radioterapia stereotassica non è stato possibile. La cosa più importante è che con il calore anche i farmaci hanno la massima efficacia con dosi minime, inoltre il calore stimola il sistema immunitario. Di recente ho seguito dell’informazione su i nuovi metodi di cura per i tumori per il futuro, hanno già deciso come combattere il tumore, farmaci intelligenti, evitare la chemioterapia da sola, e usare il calore, i metodi d’ipertermia saranno diversi secondo il tumore, sempre il calore sarà usato, questo non sarà fatto subito per mancanza di strutture, ma sappiamo che questo è il metodo che useranno, noi che sappiamo dove trovare le strutture, dobbiamo approfittare. Buon Natale a tutti Annaserafini2@tin.it
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