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la pillola contraccettiva alle 11enni

La pillola contraccettiva alle 11enni in una scuola americana ; dibattito aperto anche in Italia.

I profilattici agli undicenni li distribuivano gia’ dal 2000 . Ma i ventuno casi di ragazze appena adolescenti rimaste incinte negli ultimi anni , hanno spinto la King Middle School di Portland, nel Maine, a fare un passo piu’ radicale e gia’ molto controverso , con echi in tutti gli Stati Uniti e in Europa. Questa scuola media , frequentata da un migliaio di studenti, ha deciso infatti che il suo consultorio medico mettera’ a disposizione anche pillole anti-concezionali , cerotti spermicidi e iniezioni del giorno dopo per le studentesse gia’ a partire dalla sesta classe. Ovviamente il dibattito e’ accesissimo. Il fronte dei genitori e’ diviso, le Chiese protestano scandalizzate associate ai gruppi per la difesa dei valori tradizionali . Si riaccende in America una diatriba ventennale sul dilemma se le middle school debbano e possano farsi parte attiva nell’educazione sessuale e nell’introduzione dell’uso dei mezzi contraccettivi.

La decisione di Portland, che entrera’ in vigore il prossimo anno prevede che tutti i ragazzi e le ragazze (di eta’ compresa fra gli 11 e i 14 anni) abbiano il permesso scritto dei genitori per accedere ai servizi del Centro Medico. Ma una volta autorizzati, hanno diritto alla confidenzialita’, dunque sta soltanto a loro decidere se parlare o meno in famiglia del trattamento o delle prescrizioni ricevute. La King non e’ la prima scuola media negli Stati Uniti a offrire assistenza e prodotti anti-concezionali agli studenti. Gia’ dal 1990 quattro middle school di Seattle e 6 di Baltimora avevano fatto da pionieri in materia. Nel 2002 a Londra il Ministero della Sanita’ decide di distribuire pillole e contraccettivi nelle scuole. Nel 1997 in un liceo scientifico di Milano vienne introdotto un distributore di preservativi a 500 lire l’uno e ancora prima, nel 1995, in una scuola magistrale di Prato viene messo un distibutore di profilattici. La scelta drastica del Maine ha riaperto le polemiche . Charmaine Yoest , portavoce del Family Research Council ( un gruppo che promuove i valori familiari tradizionali) ha affermato come distribuire gli anti-concezionali nelle scuole medie sia “follia pura”. In primo luogo perche’ c’e’ una grossa differenza tra middle school frequentate anche da (quasi- bambini undicenni) e high school ( il nostro liceo). Soprattuto, secondo la Yoest, la pillola non protegge le ragazze dalle malattie veneree e renderla disponibile significherebbe comunicare loro che l’attivita’ sessuale alla loro eta’ e’ cosa giusta. Un genitore, con una figlia alla King, invece afferma come non sia un’iniziativa di incoraggiamento all’attivita’ sessuale bensi’ il prendere atto consapevolmente di una situazione. Infatti nelle tre scuole medie di Portland, secondo un’inchiesta del 2005 dei consultori locali, il 13% degli studenti ha affermato di aver avuto rapporti sessuali. Appare improbabile , pero’, che l’esempio del Maine trovi molti seguaci negli altri Stati americani. Secondo Sarah Brown , della Campagna nazionale per la prevenzione delle gravidanze adolescenti e non volute, il “mood” prevalente nell’opinione pubblica e’ quello di incoraggiare i teen- ager a rinviare il sesso a dopo il liceo. Inoltre le autorita’ sanitarie hanno constatato un po’ dappertutto che distribuire i profilattici nelle high school non porta necessariamente all’aumento del loro uso. Non esistono statistiche nazionali sulla percentuale di ragazzi tra gli 11 e i 13 anni sessualmente attivi . Nella fascia dei quattordicenni il 34% dice di averlo gia’ fatto mentre la quota sale al 63% fra chi ha 17 anni. Alessandra Graziottin , direttrice del centro di Ginecologia e Sessuologia Medica del San Raffaele di Milano afferma come la provocazione del preside americano della King sia pericolosa. Non basta infatti dare la pillola ma bisogna fornire un adeguato supporto psicologico . In Italia siamo,forse, ancora lontani da questa proposta e abbiamo alcuni supporti per affrontare il problema : educazione sessuale a scuola e consultori per adolescenti . Comunque queste iniziative non bastano e sono in aumento anche da noi le interruzioni di gravidanza tra 15 e 19 anni e aumentano le ragazzine che usano la pillola del giorno dopo come anticoncezionale. Bisogna fare una vera e propria educazione contraccettiva. Le under 18 sono piu’ vulnerabili emotivamente il che si traduce in una contraccezione incostante. E’ a causa di queste “dimenticanze” che aumentano le gravidanze indesiderate e di conseguenza gli aborti.




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