Piante: una risorsa preziosa
La ricerca del benessere è da sempre stata obiettivo dell’uomo. In quest’ultimo secolo, poi, studi sullo stato di salute della popolazione mondiale hanno lanciato un allarme. Da un lato del mondo si muore di fame, a causa cioè di un’alimentazione non adeguata, perché ricca di carenze nutrizionali, e per le numerose infezioni che insorgono per via delle scarse condizioni igienico-sanitarie; dall’altro lato si assiste ad un incremento di malattie cronico-degenerative, cioè non quelle appartenenti al “reparto infettivi” ma tumori, malattie cardio-vascolari, broncopneumopatie croniche, malattie dismetaboliche. Probabilmente il fatto che la popolazione stia invecchiando evidenzia l’aumento di incidenza di tali malattie; ma non si può ignorare che fattori di tipo ambientale e comportamentale influiscano su questo fenomeno. E’ così iniziata la corsa ai ripari. Prima di tutto diventa necessario sensibilizzare la popolazione al problema, e chi meglio dei mass media potrebbe svolgere questo ruolo? Si sta diffondendo dunque la cultura del “ mens sana in corpore sano” o piuttosto del “ prevenire è meglio che curare”.
Si è dato il via ad infinite battaglie per la salvaguardia dell’ambiente (in quanto habitat in cui vive l’uomo) che hanno detto no all’inquinamento ed a ciascuna forma di contaminazione ambientale; si lotta ancora per sconfiggere i cattivi stili di vita per dire no alle droghe, all’alcool, al fumo di tabacco, alla sedentarietà ed alla cattiva alimentazione. Il mio obiettivo non è quello di proporre una dieta, probabilmente l’ennesima di cui si sente parlare, ma è quello di valorizzare alcune molecole biologiche che si trovano in natura, più precisamente negli alimenti di cui ci nutriamo. Chi scrive non è un vegetariano, ma un individuo che, pur riconoscendo l’enorme valore nutrizionale della carne in una corretta dieta, ha scopertol’imponente ruolo delle piante nell’alimentazione.Le piante sono organismi autotrofi, è vero, e già solo per questo dobbiamo loro la vita. Ma una banale definizione non rende giustizia a questo Regno ( le Piante). Ciascuna pianta è in realtà un piccolo laboratorio chimico che produce l’inverosimile: fitoestrogeni, fitosteroli, fitati, lectine, oligosaccaridi, acidi grassi, antiossidanti.I fitoestrogeni sono molecole con struttura simile agli estrogeni, eppure possono svolgere attività estrogenica su alcuni tessuti ed antiestrogenica su altri, agendo da modulatori dei recettori degli estrogeni. Secondo la letteratura scientifica essi abbondano nei semi di girasole e sesamo, nelle noci, nell’aglio, nelle carote, nei cereali, nella soia. Si dice anche che quelle popolazioni che adottano una dieta ricca di fitoestrogeni presentano una bassa incidenza di alcune forme di tumori, sono più protetti da osteoporosi e malattie cardiovascolari e nelle donne in menopausa sono ridotti i sintomi che solitamente compaiono in questa fase.
I fitosteroli hanno invece una struttura affine al colesterolo, perciò competono con quest’ultimo durante la fase di assorbimento che ha luogo nell’intestino. Ciò vuol dire che più fitosteroli introduciamo nella dieta e più colesterolo verrà escreto, come conseguenza di un ridotto assorbimento. Un più basso livello di colesterolo nel sangue è indice di un più basso rischio di incidenza delle malattie cardiovascolari, aterosclerosi ed alcune forme di cancro.I fitati sono composti presenti nei semi di alcune piante come forma di accumulo di acido fitico. Anch’essi hanno un ruolo nella prevenzione e terapia per il cancro e nel mantenere basso il livello di colesterolo nel sangue. Prevengono la formazione di radicali liberi.Le lectine sono endocitate dall’epitelio a spazzola intestinale e siccome cambiano lo stato di glicosilazione del suddetto epitelio, incidono sulle attività di assorbimento di queste cellule.Gli oligosaccaridi, legandosi a proteine, formano dei complessi di importanza biofarmacologica, come immunomodulatori e anti-cancerogeni.Gli acidi grassi insaturi abbassano il livello di colesterolo nel sangue e lo fluidificano. Ad esempio l’acido linoleico ed a-linolenico appartengono alla categoria degli acidi grassi polinsaturi essenziali. Nell’olio di oliva invece troviamo alcuni acidi grassi momoinsaturi, tipo l’ acido oleico, i quali riducono il valore di colesterolo totale nel sangue. E’ stata trovata infatti una proporzionalità inversa tra il consumo di olio di oliva e la percentuale di infarti presso i popoli del Mediterraneo.Gli antiossidanti rappresentano la categoria di composti di cui più si sente parlare. Rientrano in questo gruppo: i polifenoli e diversi tipi di vitamine. Essi agiscono: 1) prevenendo la produzione di ROS ab inizio; 2) inibendo l’ossidazione di altre molecole, avendo un potenziale redox minore di quello del composto da proteggere; 3) aumentando l’effetto di altri antiossidanti.I polifenoli sono un gruppo vastissimo di molecole che troviamo negli strati più esterni dei frutti. Un frutto sbucciato quindi perde gran parte del loro contenuto. Alcuni sono dei veri e propri pigmenti. Merita di essere ricordato il trans-resveratrolo perché presente anche nel vino rosso. Oltre che da antiossidante esso agisce anche da agente antitumorale inibendo iniziazione e promozione delle diverse forme di cancro. Paesi Mediterranei dove c’è largo ma moderato consumo di vino rosso presentano una bassa incidenza di mortalità da malatie coronariche.La vitamina E è una vitamina liposolubile, tra i più attivi antiossidanti e più abbondanti in natura. Protegge in pratica molti composti di importanza biologica della cellula (acidi grassi, vitamina A) dall’ossidazione, sarebbe a dire protegge la cellula dallo stress ossidativo modulando le vie di trasduzione del segnale.La vitamina C è invece un composto idrosolubile, la meno stabile delle vitamine perché sensibile alla luce, al calore, all’ossigeno. Ha un ruolo nella rimarginazione delle ferite, nella terapia anticancro e anti-invecchiamento, nell’infiammazione.Il b-carotene è precursore della vitamina A. Anch’esso ha un ruolo nella prevenzione della perossidazione dei lipidi. Malattie, tipo ischemia, aterosclerosi, morbo di Alzhiemer, morbo di Parkinson, invecchiamento, che apparentemente non hanno nulla in comune tra loro, in realtà sono strettamente accomunate dalla causa: lo stress ossidativo. Alla luce di tutto ciò, i diversi composti presenti nelle piante acquisiscono un’importanza notevole e le piante stesse diventano risorsa preziosa. Ippocrate sosteneva “Lascia che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo”. Oggi abbiamo potuto dimostrare quanto questo concetto sia ancora attuale; c’è infatti una stretta associazione tra dieta e salute e non dobbiamo dimenticarlo.
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