Il mio bellissimo fidanzato tourettico
Da un anno circa sto con uno stupendo ragazzo di 33 anni che soffre di questa sindrome dall'età di 6. I tic variano di intensità a seconda (è evidente) del suo stato psicologico e anche, come ho notato ultimamente in presenza di luci forti tasso elevato di umidità nell'aria o presenza di molte persone. Quando ci siamo messi insieme mi ha raccontato a grandi linee i suoi disturbi ma mi aveva anche detto che sicuramente, la mia presenza accanto a lui, avrebbe quasi del tutto fatto scomparire la sindrome. Non so dire se ci credessi/e veramente, so soltanto che con me sono anche arrivati problemi familiari e lavorativi del tutto imprevisti, che lo hanno reso irrascibile, psicotico e depresso. Appena finita la pratica come avvocato e dato l'esame per il patentino, purtroppo andato male, i suoi genitori hanno cominciato ad avere grossi litigi che 3 mesi fa soni sfociati in un'improvvisa separazione, nonostante siano entrambi sopra i 60. Nel frattempo il mio fidanzato, per incompatibilità di carattere con uno degli avvocati titolari e per mancanza di serie prospettive economiche, lascia lo studio dove aveva svolto la pratica. Munendosi di coraggio riesce ad avere un appuntamente privato con un grosso avvocato della sua città che lo riceve e gli da la possibilità, dopo avere superato una serie di prove scritte atte ad attestare le sue effettive capacità come avvocato, di entrare in questo importante studio legale. Queste prove iniziano lo scorso mese di aprile (si trattava di regidere atti come comparse conclusionali e simili) e terminano a luglio. Questi mesi rimangono per me (certo per lui sarà stato sicuramente tutto elevato all'ennesima potenza) i mesi più allucinanti della mia vita, passati accanto ad una persona che improvvisamente mi guardava stralunato chiedendomi: "Chi sei?" e questo decine e decine di volte al giorno, oppure dovendogli rispondere a domande come "Cos'è questo?" mentre indicava gli oggetti più normali della sua casa come una finestra, l'armadio, un pantalone.... Uscire era impossibile, sudava freddo, i tic erano arrivati ad essere numerosissimi e assolutamente incontrollabili, la notte era il giorno e non dormendo lui non aveva alcuna voglia di sapermi addormentata ma piuttosto li ad ascoltarlo nei suoi sfoghi. Il giorno del suo compleanno lui stesso resosi conto che le cose stavano trascendendo chiama il suo medico di base che gli prescrive immediatamente una cura di zoloft, mandando a quel paese, la cura omeopativa di mercurio che con tanta pazienza ero riuscita a fargli fare portandolo da un luminare dell'omeopatia della nostra regione (Non eravamo certo sicuri che il mercurio avrebbe eliminato i tic ma essere riuscita a fargli prendere coscenza che il suo era anche un problema organico e non solo psicologico, per me era stato già molto). il 27 maggio scorso, giorno del suo compleanno, in preda a continue allucinazioni, inizia la cura di zoloft e dopo circa 2/3 giorni le cose cominciano a migliorare. Conclude tutte e tre le prove e devo aggiungere, anche brillantemente, ma la risposta definitiva stenta ad arrivare un po' per impegni dello studio e delle persone che avrebbero dovuto decidere sulla sua entrata un po' per l'approssimarsi della chiusura per le ferie. E cosi si fa settembre e non si sa ancora nulla, le giornate sono scandite dalla solita domanda, "Che dici Barbara, mi faranno entrare? Sarò piaciuto?" Tutto legittimo per carità. Era evidente che il suo timore era anche non essere accettato nonostante le effettive capacità, per la sindrome. Finalmente due settimane fa arriva la risposta positiva, accompagnata da una telefonata del CAPO che lo elogia per le prove positive fatte, che addirittura avevano stupito tutti per lo stile e l'intuito, nonostante, sapessero benissimo che erano state scritte senza l'ausilio di adeguate monografie o una biblioteca adeguata (e non sapevano, aggiungo io che le aveva fatte imbottito di zoloft). Beh avrebbe dovuto essere al settimo cielo!!! E invece entra e ricomincia il calvario perchè si sente non accettato, perchè il lavoro è concepito in una maniera schematica e non intuitiva e non c'è scambio di informazioni e pareri tra colleghi, e per altre cose.... Della sindrome non si parla mai se non quando decide lui. A casa sua hanno sempre negato l'esistenza di un problema organico, piuttosto si sarebbe trattato solo di qualche difficoltà psicologica che sarebbe passata col tempo. Tu fallo stare tranquillo mi ripete la madre e a me chi mi ci fa stare?? Quando le ho parlato del centro di Bergamo non ha detto nulla ma era evidente che disapprovava e lui non è che sia molto convinto di andarci, anche se mi ha promesso di farlo, prima o poi. Non vuole sentirsi malato, rifiuta l'esistenza di un problema organico e non credo che abbia nessuna intenzione di prendere neurolettici o simili. Eppure, per raccontarvi la mia storia, mi sono scordata di dirvi quanto sia stupendo Carlo e quanto amore mi ha dato nelle azioni, nei gesti....Cose che non avevo mai avuto. E' affettuoso come nessuno è un bellissimo ragazzo alto atletico, ha un senso dell'umorismo eccezionale ed un'intelligenza fuori dal comune. Penso veramente che sia importante, perchè tutto ciò non si disperda, riuscire a portarlo a Bergamo. Per favore suggeritemi un modo per convincerlo veramente. Non sono disperata, questo no, ma vorrei veramente essere felice con lui Grazie Barbara
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