Nuova speranza per combattere il virus HIV, frazie ad una molecola scoperta da alcuni ricercatori italiani del laboratorio di virologia molecolare dell'istituto di Genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Pavia.
Gli studiosi, sotto la direzione di Giovanni Maga e con la collaborazione del laboratorio di chimica farmaceutica dell'unoversita' di Siena, hanno stanato una molecola farmacologicamente attiva, in grado di bloccare l'infezione.
Il suo bersaglio è infatti un enzima cellulare, a differenza della terapia attuale che si basa invece su molecole dirette contro enzimi virali.
Il virus HIV è un parassita delle cellule umane, non essendo ingrado di riprodursi al di fuoridell'organismo infetto.Come un vero predatore,il virus si introduce nella cellula colpita dall'infezione e la spoglia delle risorse nutritive ed energetiche per duplicare il proprio genoma e costruire nuovi virioni.
All'interno della cellula infatti il virus HIV prende controllo di numerosi enzimi cellulari, distogliendoli dalle loro normali funzioni ed obbligandoli a lavorare per produrre nuove particelle virali.
Uno di questi enzimi è la proteina cellulare DDX3 che normalmente interviene nella produzione dell proteine cellulari, facilitando il flusso di informazioni genetiche  tra il nucleo ed il citoplasma , dove l'informazione viene prodotta in nuova proteina.
Il virus HIV si inserisce in questo circuito e fa si' che il DDX3 trasporti solo l'informazione genetica virale, per massimizzare la produzione di proteine virali  a csapito delle cellule.
Quindi il DDX3 è un cofattore essenziale per la riproduzione del virus all'interno delle cellule umane . partendo da queste premesse , i ricercatori hanno utilizzato tecniche computeristiche per disegnare una molecola su "misura "per la proteina DDX3 , che successivamente sintetizza e prova nei test biologici , si è dimostrata in grado di interferire con l'azione del DDX3 , bloccandola..
Il blocco dell'DDX3 come azione, puo' causare quindi l'interruzione delle replicazioni virali nelle cellule infettate da virus HIV , senza danneggiare le cellule non infettateche anzi possono ricompensare la perdita dell'DDX3

Federico Cesareo

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